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Il barocco leccese, le opere più importanti della città
Dopo tanto girovagare per le spiagge, le città ed i borghi più caratteristici del sud della Puglia, come non fare tappa nella capitale del Salento?
Oggi è la volta di Lecce, una città che esplode di arte e cultura, una città famosa per le sue rigogliose ed esuberanti decorazioni barocche.
Un trionfo di motivi floreali, animali mitologici, figure, fregi e stemmi presenti non solo su costruzioni nobili e sacre, ma anche su facciate e balconi di edifici privati.
Il barocco leccese
Il barocco leccese si diffuse in tutto il suo splendore nel Salento e soprattutto nella città di Lecce, solo nella seconda metà del XVII, in particolare, grazie alle opere di due scultori locali tra i più apprezzati e stimati del periodo come Giuseppe Zimbalo e Giuseppe Cino, che arricchirono la città di nuovi edifici.
I due artisti, massimi esponenti del Barocco leccese progettarono e realizzarono a Lecce opere come:
- la chiesa delle Alcantarine
- la chiesa del Carmine,
- il Palazzo dei Celestini
- il Seminario, costruito tra il 1694 e il 1709
- la facciata inferiore del convento dei Celestini;
- il Duomo, il principale luogo di culto cattolico della città;
- la colonna di Sant’Oronzo nel 1666;
- la chiesa del Rosario (1691) chiesa situata centro storico di Lecce.
Avvento del Barocco a Lecce
Nel cinquecento Lecce, costituiva una città fortificata raccolta attorno alla mole del Castello di Carlo V.
Il desiderio di dare un nuovo assetto alla città Lecce venne dalle cariche religiose, in particolare dal vescovo Luigi Pappacoda. Nell’arco di circa duecento anni, furono così costruiti edifici e monumenti che identificarono per sempre la città salentina per eccellenza.
Il nuovo assetto interessò anche molti edifici di epoca medievale, abbelliti con stucchi, marmi e decorazioni varie, assunsero l’aspetto di chiese barocche.
Curiosità degli elementi decorativi
Nel barocco leccese sono ricorrenti molti motivi agricoli come:
- la pigna, simbolo di fertilità e di abbondanza;
- la mela, simbolo della tentazione ma anche della redenzione;
- la melagrana, simbolo della Resurrezione e della fertilità (i semi sono i fedeli), ;
- la vite, attributo di Cristo, simbolo eucaristico, sangue di Cristo nella sua passione.
La pietra leccese
Lo sviluppo così intenso del barocco leccese in tutta l’area del Salento fu favorito anche dall’utilizzo della pietra locale quale la pietra leccese. Si tratta di una pietra morbida dai toni caldi e dorati molto malleabile, adatta alla lavorazione con martello e scalpello.
La pietra leccese nasce in modo naturale dal terreno salentino, soprattutto nei comuni di Maglie, Melpignano e Corigliano d’Otranto. Si possono estrarre da cave profonde anche di 50 metri.
Qui si possono trovare pietre in diverse colorazioni. Infatti, se osserviamo bene, le abitazioni e le strutture dei borghi e delle città del Salento saltano all’occhio diverse colorazioni che vanno dal bianco al giallo paglierino.
Le opere più importanti del Barocco a Lecce
Per tutti gli appassionati di questa particolare forma artistica e architettonica, ecco una guida alla scoperta delle più importanti opere del barocco leccese da visitare.
Barocco leccese della Basilica di Santa Croce
La Basilica di Santa Croce si trova in via Umberto I nel centro storico di Lecce. Rappresenta al più alta manifestazione di barocco leccese.
L’esterno della Basilica è caratterizzato da sei colonne a fusto liscio che sostengono la trabeazione sormontata da una successione di sculture maschili che ritraggono figure grottesche, animali fantastici e allegorici che sorreggono la balaustra e suddividono la struttura in cinque aree. Il portale maggiore, risale al 1606 ed espone insegne di Filippo III di Spagna, di Maria d’Enghien e di Gualtieri VI di Brienne.
Rosone barocco leccese
Ciò che più di tutto caratterizza la Basilica di Santa Croce è il grande rosone centrale di ispirazione romanica, decorato con foglie di alloro e bacche. Il rosone è inoltre messo in evidenza da due colonne corinzie, che separano la facciata centrale da zone laterali sulle quali è possibile notare due nicchie che ospitano le statue di San Benedetto e Papa Celestino V.
Duomo di Lecce
Il Duomo di Lecce o cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta, si trova anche questo nel centro storico della città.
La facciata principale, presenta decorazioni piuttosto semplici e si sviluppa in due ordini in cui sono presenti statue, le statue Santi Pietro e Paolo, San Gennaro e di San Ludovico da Tolosa.
Il campanile del Duomo
Il Campanile del Duomo venne costruito tra il 1661 e il 1682 in sostituzione del campanile di epoca normanna. E’ alto 70 metri e nei giorni particolarmente limpidi, oltre al mar adriatico è possibile scorgere le montagne dell’Albania. Se osserviamo bene la torre possiamo notare una leggera curvatura verso sinistra, dovuto a un lieve cedimento delle fondamenta.
La torre ha una forma quadrata ed è caratterizzata da cinque piani rastremati. Sulla cupola ottagonale maiolicata, è posta la statua in ferro di Sant’Oronzo. Impreziosiscono il campanile alcune epigrafi latine le quali, incise su targhe posizionate sopra le monofore, furono dettate dal letterato leccese Giovanni Camillo Palma.
La navata centrale
Entrando nel Duomo il barocco leccese esplode in tutto il suo essere. La navata centrale e il transetto sono ricoperti da un soffitto ligneo a lacunari intagliati, entro il quale sono incastonate le tele, di Giuseppe da Brindisi.
Il Duomo accoglie al suo interno 12 altari, più quello maggiore, realizzato in marmo e bronzo dorato.
La Cattedrale possiede una cripta del XII secolo, ritoccata nel XVI con motivi barocchi. Presenta un corpo longitudinale contenente due cappelle barocche con dipinti che incrocia un lungo corridoio composto da novantadue colonne con capitelli decorati da figure umane.
L’arte della cartapesta a Lecce
Oltre al Barocco leccese, la città è famosa anche per un’altra forma d’arte, ovvero, quella della cartapesta.
La lavorazione della cartapesta è infatti una delle tradizioni più antiche del Salento, che ha conosciuto il periodo di maggior diffusione tra il XVII e il XVIII secolo. Grazie alle sapienti mani dei maestri cartapestai dal nulla, con materiali poveri come carta straccia, colla e fili di ferro, sono in grado di dar vita a veri capolavori. Mani abili e invisibili che ogni giorno si sporcano, modellano, plasmano e inventano.
Ancora oggi si possono ammirare in molti edifici religiosi, del Salento, capolavori in cartapesta un’arte che si è sviluppata grazie a fattori storici ben precisi: il proliferare di Confraternite, la nascita di ordini religiosi, il diffuso sentimento di fede nel periodo successivo alla Controriforma.
Un passato che è anche presente e che rivive tra i vicoli dei centri storici dei comuni salentini, dove è facile imbattersi in botteghe artigiane di maestri cartapestai che testimoniano e portano avanti la vocazione e la tradizione di una terra che ha fatto dell’artigianato il suo fiore all’occhiello.
Dove dormire a Lecce
Se dopo aver ammirato il barocco leccese e le tante bellezze artistiche ed architettoniche che caratterizzano la città, è giunto il momento di concedersi un po’ di relax.
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Il piacere di godersi Lecce restando nel pieno centro della città.