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“Lu pagghiaru” pugliese
“Lu pagghiaru” (pagliaio) tipico delle zone di San Vito dei Normanni e Carovigno, era un rifugio di fortuna costruito dai contadini in aperta campagna, per ripararsi dal caldo dal freddo e dalla pioggia. La loro base era quadrata o rettangolare larga all’incirca 2 metri per 3 fatta di pietre a secco per un’altezza di un metro, un metro e venti. Per costruire il tetto venivano utilizzati rami di mandorlo, ulivo o altri alberi lunghi tra i 2 e i 3 metri.
I rami assumevano la forma di un cono capovolto legati alla punta ed incastrati alla base tra le pietre in modo che non cadessero con il vento. I rami venivano a loro volta coperti da paglia e terra battuta in modo che l’acqua scivolasse via.
Quando in estate i contadini lavoravano i campi, ed in particolare quando mietevano il grano, la biada ed i foraggi in genere, si rifugiavano nei pagliai per trascorrerci anche la notte.
Vicino allu “pagghiaru” improvvisavano tra una pietra e l’altra un camino all’aperto, dove cucinavano soprattutto legumi come fave, piselli e ceci cotti in una “pignata” e serviti in un unico piatto dove mangiavano insieme fino a sei, sette persone.
Di seguito le foto di quello che resta di un vecchio pagghiaru in contrada Bel Luogo a 6 km da San Vito dei Normanni.