Alla scoperta di Puglia e Basilicata
Turismo, Arte, Cultura, Sapori e Tradizioni
Alberobello Matera un tour organizzato alla scoperta di luoghi inaspettati
Pronti per partire alla scoperta con un tour organizzato Alberobello Matera?
Negli ultimi tempi vi ho portati alla scoperta di tanti luoghi inconsueti della mia amata Puglia , borghi dell’entroterra, ancora un po’ lontani dal turismo di massa.
Quest’oggi ho invece deciso di ritornare in una delle città cult di questa bellissima terra, uno dei simboli indiscussi della regione.
Una meta immancabile da tutti coloro che decidono di trascorrere le vacanze nel tacco d’Italia. Dici Puglia e dici Alberobello, conosciuta in tutto il mondo per i suoi caratteristici trulli.
Questa volta ho deciso di esplorarla affidandomi ad un tour organizzato da Natura Viaggi che mi ha consentito di esplorare le attrazioni principali da non perdere.
Devo dire che è stata un’esperienza davvero interessante che ha arricchito ancora di più il bagaglio culturale di una terra che conosco quasi come le mie tasche.
Eppure non si smette mai di scoprire qualcosa di nuovo.
Cosa vedere ad Alberobello con un tour guidato
Ecco dunque, tutte le tappe che abbiamo toccato ad Alberobello durante il tour.
Rione Monti
Rione Monti. Per godere di una passeggiata tra i trulli non c’è niente di meglio del Rione Monti, zona a sud della città dove 1000 trulli, suddivisi in quindici vie, danno vita a un panorama mozzafiato e ad un’atmosfera unica nel suo genere.
Non è un caso se quest’area è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Rione Aja Piccola
Rione Aja Piccola. Altri 400 trulli si trovano nel Rione Aja Piccola, sebbene utilizzati maggiormente come abitazioni.
In questa zona ci si può immergere in usi e costumi medievali grazie a Casa Pezzolla, un’antica residenza che oggi ospita il Museo del Territorio. Anche quest’area, come quella di Rione Monti, è Patrimonio Unesco.
Il trullo sovrano
Il trullo sovrano. Come intuibile dal nome, questo trullo è il più grande della zona con la sua cupola alta 14 metri, e si trova in piazza Sacramento, alle spalle della Chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano, al di fuori dell’area urbana.
Questa costruzione è il più fulgido esempio di architettura a trullo grazie a due particolarità: è l’unica ad avere un secondo piano (cui è possibile accedere grazie ad una scala in muratura presente all’interno) ed è stato la prima ad essere realizzata con la malta come legame tra le pietre. Gli altri trulli, infatti, prevedevano una costruzione a secco.
Secondo le notizie oggi in nostro possesso, il nome originale del trullo era “Corte Papa Cataldo“, scelto dalla famiglia che lo fece costruire, cioè quella del sacerdote Cataldo Perta, vissuto tra il 1744 e il 1809.
Negli anni il trullo sovrano è stato adibito ad abitazione, corte, cappella e persino spezieria, ma oggi è diventato una casa museo in cui è possibile ammirare arredamenti e oggetti degli antenati pugliesi pagando una cifra simbolica.
Il trullo siamese
Il trullo siamese. Altra costruzione particolare della zona è quella del trullo siamese, uno dei trulli più antichi della zona. Questo è formato da due trulli comunicanti uniti dallo stesso tetto.
La leggenda narra che questi due trulli appartenessero a due fratelli che vennero divisi dall’amore per la stessa ragazza. Ella, infatti, era promessa sposa del fratello maggiore, ma con il tempo finì per innamorarsi di quello minore.
Di conseguenza comprenderete anche voi che la convivenza divenne insostenibile per i due fratelli, solo che nessuno dei due volle rinunciare al proprio trullo, e così vennero costruite una parete divisoria all’interno e due entrate indipendenti su due strade opposte.
Oggi il trullo siamese ospita un negozio di souvenir.
Casa D’Amore
Casa D’Amore. Chiamata così perché fatta edificare da Francesco D’Amore, questa casa rappresenta il passaggio dai trulli alle abitazioni ottocentesche della zona. Fu la prima casa ad essere realizzata con l’utilizzo di malta, calce e bolo, visto che nel 1797, anno della costruzione, il Re Ferdinando IV di Borbone firmò un decreto che permise agli alberobellesi di costruire le case nel modo da essi ritenuto migliore e con i materiali adatti.
La Chiesa di Sant’Antonio
La Chiesa di Sant’Antonio. Anche chiamata “la chiesa a trullo“, fu eretta nel 1927 per volere di Don Antonio Lippolis. Questi, infatti, si accorse che la zona del Rione Monti, nel 1910 eletta monumento nazionale con il divieto di costruire abitazioni di tipo differente dal trullo, si era trasformata nella più povera della città.
Ne scaturì che gli abitanti di quell’area, timorosi dei giudizi dei concittadini borghesi se si fossero recati al santuario dei Santi Medici, stavano allontanandosi dalla religione, favorendo la diffusione a macchia d’olio del protestantesimo.
Don Antonio Lippolis fece quindi costruire questa chiesa (a trullo per aggirare il divieto) proprio per far riavvicinare i fedeli più poveri, e scelse di intitolarla a Sant’Antonio perché questi era stato il martello degli eretici.
Chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano
Chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano. Opera dell’architetto Antonio Curri, la chiesa è stata eretta nel 1885, si trova nella piazza a lui dedicata e celebra i Santi Cosma e Damiano, patroni della città.
Al suo interno si trovano innumerevoli affreschi ed opere d’arte, ma a rubare la scena sono le statue dei due Santi e alcuni loro frammenti ossei arrivati da Roma nel 1803 e conservati nel reliquiario.
Ogni anno, tra il 25 e il 28 settembre, ricorre la festa patronale di Alberobello, e nella notte a cavallo tra il 26 e il 27, pellegrini dai paesi limitrofi percorrono a piedi la strada che li porta alla chiesa, dove assistono alla messa delle 4 di mattina.
Questa è ovviamente una delle feste più importanti e coinvolgenti della città, con luminarie che le permettono di brillare.
Ma quella in Puglia ad Alberobello, non è l’unica tappa prevista da questo tour organizzato da Natura viaggi. Dopo l’affascinante città dei trulli è la volta di partire alla volta di un’altra terra che amo tantissimo: la Basilicata. E quando si parla di Basilicata non può che venirci in mente lei, Matera, la città dei sassi.
Matera per la Basilicata è come Alberobello per la Puglia, emblema incontrastato della regione.
Sono in molti coloro che una volta giunti a Matera si limitano a fare unicamente una passeggiata tra i sassi.
Cosa vedere a Matera con un tour guidato
Eppure la città nasconde molti angoli che meritano senza alcun dubbio di essere scoperti. Vediamo allora dove mi ha portata il tour a Matera organizzato da Natura Viaggi.
I Belvedere
I Belvedere. Ancor prima di cominciare il proprio itinerario, è bene fare tappa presso i Belvedere Luigi Guerricchio, Piazzetta Pascoli e Murgia Timone, siti rispettivamente in Piazza Vittorio Veneto il primo, via Duomo il secondo e nel parco della Murgia Materana il terzo.
Da questi tre punti potrete ammirare la città in tutto il suo splendore, con dei panorami mozzafiato che danno il meglio di sé all’alba e al tramonto;
Palombaro lungo
Palombaro lungo. In prossimità del Belvedere Luigi Guerricchio si trova una delle tappe che non può mancare nel vostro tour materano: il Palombaro lungo. Questo non è altro che una grande cisterna sotterranea scavata nella roccia interamente a mano in cui convergono le acque piovane e quelle sorgive che arrivano dalle colline di Lapillo, Macamarda e La Nera.
Anticamente gli abitanti di Matera erano soliti servirsi di numerosi secchi per portare l’acqua in città, e per questo è molto facile trovarne diversi nelle zone più asciutte.
Il Palombaro lungo, con le altre cisterne dello stesso tipo, forma la celebre Matera sotterranea;
I Sassi di Matera
I Sassi di Matera. Il viaggio organizzato in Basilicata con Natura Viaggi continua con due quartieri della città: i Sassi di Matera, divisi tra:
- Sasso Barisano;
- Sasso Caveoso.
Entrambi ospitano un’architettura e uno stile fuori dal comune, senza dimenticare chiese, ristoranti, cisterne, grotte e musei in cui trascorrere del tempo. Non a caso sono stati dichiarati Patrimonio Unesco;
Le chiese rupestri
Le chiese rupestri. Il numero esatto di chiese rupestri presenti a Matera non si sa con certezza, ma l’unica cosa sicura è che ne esistono più di 150, il che dovrebbe rendere bene l’idea del legame tra materani e religiosità.
Tra le più apprezzate dai turisti ci sono
- la Cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant’Eustachio, la più grande della regione, che si trova nel rione Civita e quindi nella parte più alta di Matera,
- la Chiesa Rupestre di Santa Maria di Idris, estremamente suggestiva grazie alla sua croce che svetta sulla montagna al centro del quartiere del sasso Caveoso,
- la Chiesa di San Giovanni Battista, la prima ad essere costruita all’esterno delle mura cittadine e in cui si possono trovare le statue dei santi Cosma e Damiano che ogni anno, verso la fine di settembre, vengono portate in processione.
Ovviamente l’elenco è davvero lungo e include altri importanti luoghi di culto come la Chiesa del Purgatorio, la Chiesa dello Spirito Santo, la Chiesa di San Francesco d’Assisi, la Chiesa di San Pietro Caveoso e quella di San Pietro Barisano e la La Cripta del Peccato Originale, che per i suoi affreschi è considerata “la Cappella Sistina del rupestre“.
Insomma, in quanto a chiese a Matera avrete davvero l’imbarazzo della scelta.
I musei
I musei. Non solo tantissimi chiese per i più fedeli, ma anche innumerevoli musei per i più curiosi e per gli amanti della storia e delle tradizioni.
Molto prima di diventare Capitale Europea della Cultura e Patrimonio Unesco, Matera ha vissuto momenti di profondo buio, tanto da essere addirittura considerata una vergogna per l’Italia intera.
Una delle cause erano le case grotte in cui cittadini più poveri vivevano circondati da animali e umidità e in assenza di acqua potabile e di una rete fognaria;
nel giro di pochi anni queste stesse grotte divennero una culla per le malattie, e ciò costrinse lo Stato a intervenire per salvaguardare la salute di quegli abitanti.
Il Museo della Casa Grotta di Vico Solitario, così chiamata perché sita nel vicinato omonimo, restituisce un’idea di come fosse la vita in quelle case grotte prima dell’intervento statale nel secondo dopoguerra, risultando uno dei musei più apprezzati della città.
Museo Laboratorio della Civiltà Contadina
Altra tappa particolarmente ricercata è il Museo Laboratorio della Civiltà Contadina. La particolarità di questo luogo sta nei laboratori in cui tornano alla luce tecniche e trucchi delle attività artigianali che si svolgevano nei rione materani.
Un approccio alla storia diverso, ma che riscuote da anni un grande successo.
Museo della Scultura Contemporanea
Una menzione speciale va anche al MUSMA, cioè il Museo della Scultura Contemporanea di Matera, ospitato nell’antico Palazzo Pomarici e considerato il più importante museo del nostro Paese dedicato alla scultura.
Anche in questo caso avrete molte possibilità di scelta, con anche molti altri musei come:
- il MOOM (Museo dell’Olio di Oliva di Matera);
- il Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola;
- i Sassi in Miniatura.
A voi decidere quale visitare prima.
Il Ponte Tibetano
Il Ponte Tibetano. Matera non vuole farsi mancare nulla, perciò ha una tappa obbligata per tutti gli amanti del trekking: il ponte tibetano sul torrente Gravina.
La strada per arrivarci può nascondere delle insidie, per cui è sconsigliato ai dilettanti, alle famiglie con bimbi piccoli e agli anziani. Ma se non rientrate in alcuna di queste categorie, fatevi un regalo: recatevi su questo ponte e preparate la macchina fotografica per scattare un’istantanea di un panorama unico nel suo genere.
Esplorare queste due città è stata un’esperienza davvero incredibile, il tour mi ha dato la possibilità di scoprire luoghi che ancora non conoscevo o che non avevo ancora avuto la possibilità di poter vedere.
Ma quello in Puglia e Basilicata non sono gli unici itinerari che Natura Viaggi propone ai suoi viaggiatori.
Stati Uniti, Patagonia, Islanda, sono solo alcune delle mete che potete esplorare con l’ausilio di guide competenti che conoscono a fondo il territorio con itinerari scrupolosamente studiati che vi consentiranno di viaggiare come non avete mai fatto prima.