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Il musicista Carlo Gesualdo, principe di Venosa
Venosa, la cittadina che diede i natali al genio della musica Carlo Gesualdo, ospite “Incanto per Gesualdo”, una manifestazione ricca di rievocazioni ed eventi Basilicata per celebrare il principe, nipote di San Carlo Borromeo, al suo IV centenario dalla scomparsa.
Prima di descrivere brevemente l’insieme delle iniziative dedicate al compositore, è interessante ripercorrere la storia tormentata di quest’uomo, considerato un innovatore eccezionale e precursore della musica moderna. A vent’anni a Napoli sposò la cugina più grande di lui Maria D’Avalos, che gli dette un erede ma, sentendosi trascurata dal marito, intrecciò una relazione amorosa con il duca d’Andria Fabrizio Carafa, anch’egli sposato e padre di quattro figli. Gesualdo infatti era dedito a trascorrere le sue giornate andando a caccia e componendo madrigali e inizialmente non dava peso alle voci che gridavano allo scandalo. Incalzato dalle pressioni esterne, specie quelle di suo zio Giulio, meditò la vendetta. Dopo aver annunciato a Maria che, insieme ad alcuni suoi servi, sarebbe andato a caccia e si sarebbe allontanato dal palazzo per alcuni giorni, attese la notte di nascosto per cogliere in flagrante adulterio i due amanti e ordinò ai suoi servi di trucidarli barbaramente.
Per sfuggire alle possibili vendette da parte delle famiglie dei due amanti, Carlo si allontanò da Napoli e a Ferrara, dopo circa tre anni, sposò Eleonora d’Este che gli diede un figlio, morto dopo alcuni anni in tenera età. A Ferrara Carlo si introduce nell’Accademia musicale più aristocratica ed esclusiva del tempo, ma non riesce a dialogare né artisticamente né umanamente, se non con il duca Alfonso II d’Este. Nel 1596, alla morte di questi, decide quindi di fare ritorno nel castello di Gesualdo, fatto restaurare tempo addietro e trasformato in una lussuosa dimora, che ospitò i musicisti più famosi dell’epoca e grandi personaggi di cultura come Torquato Tasso. Durante questo lungo periodo della sua vita, 17 anni, ossessionato dall’espiazione dei propri peccati e dalla ricerca del perdono divino, fece edificare chiese, conventi e monumenti nel paese, tra cui la celebre tela “Il perdono di Carlo Gesualdo” di Giovanni Balducci, in cui il principe viene raffigurato in ginocchio, vicino allo zio Carlo Borromeo, in atteggiamento supplichevole. Quando il 20 giugno 1613 il suo unico erede Emanuele, figlio della prima moglie, muore cadendo da cavallo, si rifugia in una piccola stanza del castello, dove muore l’8 settembre 1613.
A distanza di 400 anni, vengono organizzati degli eventi Basilicata ed in particolare Venosa, dedica al suo principe rappresentazioni teatrali, cortei storici, degustazioni, banchetti medievali e spettacoli nel borgo antico. Di seguito il programma:
Sabato 14 settembre
ore 17:00 ~ CORTEO STORICO “La corte napoletana di Gesualdo”
(percorso dalla Cattedrale al Castello)
ore 18:20 ~ A PASSEGGIO CON ELEONORA E MARIA
Passeggiata nel centro storico attraverso un percorso gesualdiano animato da scene di vita del Rinascimento,
con attori e musici in costume negli angoli più suggestivi.
ore 20:00 ~ LUCI SERENE E CHIARE, performance video-sonora, Castello Del Balzo
ore 21:00 ~ A TAVOLA CON GESUALDO, Castello Del Balzo
Banchetto rinascimentale (saranno invitati tutti i partecipanti alla manifestazione)
a cura di Matilde Iungano
Domenica 15 settembre
ore 11:00 ~ CORTEO STORICO “La corte estense di Gesualdo”
(percorso dal Castello alla Cattedrale)
ore 12:00 ~ VENOSA IN FESTA
Danze rinascimentali nel centro storico con buffet nei vicoli per un assaggio di storia che inviti al “bianco mangiare”
nei ristoranti della città, in collaborazione con l’Associazione ristoratori di Venosa
ore 17/18/19 ~ PROCESSO A GESUALDO, Chiesa di Santa Maria
ore 17.30/18.30/1930 ~ IN MORTE DEL PRINCIPE DI VENOSA, Castello Del Balzo
Performance musico-teatrali che mettono in scena il processo al Principe (tratto da “L’Affaire Gesualdo” di Antonio
Vi lasciamo con questa melodia: