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La Cattedrale di Acerenza e il mistero del Conte Dracula
La Cattedrale di Acerenza (PZ), è il simbolo del paese, attorno al quale si sviluppano tutte le case e le stradine.
La cattedrale è dedicata all’Assunta e a S. Canio, in stile romanico-normanno, così imponente che il paese viene spesso definito “Città Cattedrale”.
Il piccolo borgo medievale è arroccato su una collina, conserva ancora il fascino di un tempo, tanto da essere considerato uno dei “borghi più belli d’Italia”.
La Cattedrale di Acerenza è datata intorno al 1000 d.C. e sostituisce un’antica chiesa paleocristiana.
La facciata in pietra è lineare e maestosa e presenta un portale con due colonnine complete di capitello. Sulla parte superiore la luce filtra all’interno attraverso i vetri dipinti del rosone.
La chiesa presenta una pianta a croce latina con tre navate: l’interno è semplice e uniforme, quasi a testimoniare l’umiltà d’animo e il raccoglimento spirituale.
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I misteri della Cattedrale di Acerenza
Tuttavia, oltre alla sua bellezza e alle sue opere preziose, la Cattedrale di Acerenza custodisce molti misteri che rimandano sia al principe slavo Vlad III, conosciuto come conte Dracula, sia al bastone miracoloso di San Canio.
Partiamo da quest’ultimo: San Canio, vescovo in Africa, fu arrestato nel 292 d.C. dal Prefetto di Cartagine per la sua fede religiosa.
Le torture
Dopo torture indicibili (si dice che gli venne versato del piombo fuso sulle ferite) il Prefetto decise di procedere alla decapitazione, ma, mentre il santo si stava recando al patibolo, avvennero degli strani fenomeni naturali che spinsero il Prefetto a lasciarlo andare in mare.
Giunto in Campania, secondo la leggenda grazie all’aiuto degli angeli, avrebbe compiuto una serie di miracoli per poi essere sepolto, una volta sopraggiunta la morte naturale, ad Aversa e successivamente ad Acerenza.
In quest’ultimo luogo, il vescovo dell’epoca nascose i resti del santo per evitare che fossero profanati, mentre lasciò visibile il Bastone Pastorale in un altare in pietra.
Da quel momento continua a verificarsi agli occhi dei visitatori un fenomeno ancora inspiegabile con le leggi della fisica: pur essendo sigillato, molti lo vedono muoversi all’interno della custodia, tanto da avvicinarsi alla fessura e farsi toccare dai visitatori (si dice da chi si è appena confessato).
I Misteri del Conte Dracula nella Cattedrale di Acerenza
Ma un altro mistero, come vi ho accennato prima, è legato alla figlia del conte Dracula che pare sia stata sepolta proprio nella Cattedrale di Acerenza.
Pare infatti che Maria Balsa, moglie del Conte Ferrillo di Acerenza, fosse, secondo le cronache del tempo, figlia di un despota di una zona tra la Serbia e la Romania.
Sulla facciata, ristrutturata proprio a fine ‘500, è presente uno stemma con un drago, che apparteneva in quel periodo proprio alla casata del principe Vlad III.
Altre curiosità
Le curiosità non finiscono qui, perché la Cattedrale di Acerenza è colma di rimandi al vampirismo.
- All’ingresso sono presenti due creature mostruose che mordono sul collo due ignare vittime.
- Nella cripta è possibile vedere, su di un bassorilievo, una singolare raffigurazione che riproduce il demone biblico Lilith, noto per comparire solo di notte e succhiare il sangue agli uomini, in particolare ai neonati.
- Negli affreschi l’uomo che dovrebbe raffigurare Dracula è posto di spalle all’altare, un po’ come se avesse voluto voltare le spalle a Dio.
- La Madonna con Bambino, raffigurata di fianco, fa la stessa cosa. Più o meno come fece Vlad quando, secondo la leggenda, per rivedere sua moglie, uccisa dai turchi, siglò il patto con il Diavolo che lo rese un non-morto».
Per approfondimenti sulla giovane erede di Dracula ecco un articolo dettagliato http://www.altobradano.it/cattedrale_acerenza_misteri.htm
Insomma un luogo un po’ speciale, ricco di storia, di misteri e leggende… un luogo della Basilicata che vale la pena visitare!
Cattedrale di Acerenza Orari
Apertura: tutti i giorni
Orario: 9:00-13:00 – 16:00-19:00
Ingresso gratuito
Se desiderate conoscere altre storie, miti e leggende che aleggiano intorno a chiese, castelli, città e sculture, visita la nostra sezione dedicata.
One Comment
Elvis & Ionut
Dear Valentina,
Do not call Dracula a Slavic Prince again, your dare! I am kidding but the sense of it is that no way Romanian are Slavic. It’s simply a matter of fact, they speak Latin language, have Latin alphabet, have their own peculiar traditions, although they are surrounded by Slavic countries. Only south of Romania had Slavic influence and, if any, transilvania is in the north!
Have a quick search on the web and you will find out.
Also, really thank you for your article, it was very interesting and looks like few ( in Romania & in Italy) know about these underlying connections between history and territories so distant