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La storia e la ricetta di sua maestà la “Pizza Napoletana”

impasto pizza napoletana
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Oggi cari amici, ho deciso di dedicare l’articolo di quest’oggi ad uno dei piatti più famosi ed amati in assoluto al mondo e tra i più amati anche da mio marito, che da buon napoletano non può che essere un estimatore della pizza napoletana.

Ogni tre per due a casa mia si mangia la pizza, ed allora, ho deciso di imparare, o almeno ci sto provando, a farla a casa così come quella che si mangia fuori in pizzeria.

Dovete sapere che ultimamente mi sto documentando davvero tanto per apprenderne i segreti, la manualità e soprattutto per imparare il giusto procedimento.

Ma prima di svelarvi la ricetta della pizza napoletana da fare a casa, è doveroso dedicare qualche riga a quella che è la storia della pizza napoletana e quali sono stati gli episodi salienti che l’hanno poi resa così celebre ed apprezzata.

La storia della pizza napoletana

Scopriamo allora insieme qual è la storia della vera pizza napoletana.
Ispirata alla pinta greca, la pizza arrivò a Napoli già nel 1600, ma all’inizio era condita unicamente con aglio, strutto e, saltuariamente, con caciocavallo e basilico.

I primi riferimenti alla pizza moderna, che oggi noi tutti conosciamo e amiamo, arrivarono nel 1773, anno in cui il famoso cuoco e letterato Vincenzo Corrado pubblicò il trattato “Il Cuoco Galante”, nel quale analizzava le abitudini alimentari dei partenopei di quegli anni, evidenziando la loro attitudine a condire la pizza con il pomodoro per arricchirne il sapore.

Di lì a poco la fama della gastronomia napoletana crebbe a dismisura, attirando l’attenzione dei reali di tutta Europa.

Ma in fondo non si può parlare di pizza napoletana senza citare la pizza Margherita, la più famosa al mondo, e il suo creatore, Raffaele Esposito.

Questi era cuoco e proprietario della “Pizzeria di Pietro e basta così“, e la leggenda narra che nel 1889 venne convocato presso la Reggia di Capodimonte per cucinare dei piatti per il re d’Italia Umberto I e la sua consorte, la regina Margherita.

Il cuoco preparò tre pizze diverse, ma a riscuotere il maggior successo fu quella a base di pomodoro, mozzarella e basilico, da lui creata per omaggiare il tricolore italiano.

La regina si innamorò di quella pizza e volle complimentarsi tramite lettera con Raffaele Esposito, il quale, in suo onore, decise di chiamarla “pizza Margherita”.

Totò e la nascita della pizza napoletana

Altra simpaticissima storia sulla nascita della pizza napoletana è quella narrata nel film d’animazione del 2003 “Totò Sapore e la magica storia della pizza”, in cui lo squattrinato cantastorie Totò, circondato da amici e concittadini, crea un piatto con gli unici prodotti a disposizione: farina, pomodoro, mozzarella, olio e basilico.

Nasce così la pizza napoletana, cotta direttamente nel Vesuvio e magica a tal punto da risolvere la guerra tra le truppe francesi e quelle napoletane, rendendo tutti felici, contenti e satolli.

La ricetta della pizza napoletana

Dopo avervi raccontato gli aneddoti storici più importanti sulla nascita della pizza, passiamo ora alla ricetta della pizza napoletana.

Ingredienti (Dosi per 5 pizze)

  • 500 grammi di farina 00;
  • 500 ml di acqua;
  • 25 grammi di sale;
  • 1 grammo di lievito di birra;
  • 10 grammi di zucchero;
  • 25 grammi di olio extravergine di oliva;
  • 500 grammi di pomodori pelati;
  • 400 grammi di mozzarella fiordilatte;
  • basilico q.b.

Strumenti

  • Spianatoia/madia;
  • Pala per pizze;
  • Pietra refrattaria

Preparazione (a mano)

La primissima cosa da fare è sciogliere il sale nell’acqua e, da parte, aggiungere il lievito a una parte della farina.

N.B. Cosa importantissima: lievito e sale non devono entrare in contatto prima che questo sia completamente sciolto in acqua, poiché in caso contrario potrebbe ostacolare l’azione lievitante.

Fatto questo, bisogna mischiare la prima parte di farina e l’acqua per iniziare a creare l’impasto, unendo in seguito prima lo zucchero e poi l’olio, senza dimenticare di aggiungere altra farina man mano.

Una volta integrati tutti gli ingredienti, si può iniziare a lavorare l’impasto con due mani per circa venti minuti/mezz’ora, almeno finché non diventa uniforme, lucido e sufficientemente elastico, dopodiché bisogna lasciarlo riposare una ventina di minuti.

Trascorsi i venti minuti, il prossimo passaggio consiste nel dividere l’impasto in panetti di circa 200 grammi con l’ausilio di un coltello o di una spatola.

Ovviamente i panetti ottenuti devono essere molto simili, per cui potete anche servirvi di una bilancia se lo ritenete necessario.

Terminato questo passaggio, si coprono e si lasciano lievitare per circa 8/10 ore.

Come farcire e cuocere la pizza

Quando la lievitazione è quasi ultimata, si accende il forno di casa al massimo della temperatura con all’interno la pietra refrattaria e poi si procede alla lavorazione dei prodotti per la farcitura.

Innanzitutto si schiacciano a mano i pomodori, aggiungendo anche un pizzico di sale, basilico e olio evo, dopodiché si taglia il fiordilatte a listarelle non troppo grandi perché potrebbero rilasciare molta acqua durante la cottura.

A questo punto è arrivato il momento di recuperare i panetti e, dopo aver bagnato le mani e l’impasto in un po’ di farina, si procede con la stesura (altra cosa importantissima: in questo passaggio l’impasto deve essere sporcato nella farina ma lavorato assolutamente lontano da essa).

Il segreto per un’ottima pizza sta nel lavorare poco il panetto durante la stesura per stressarlo il meno possibile.

Unendo entrambe le mani come a formare un triangolo, vi basteranno pochi movimenti per ottenere la forma perfetta per la vostra pizza.

A questo punto la preparazione è quasi terminata, non resta altro che aggiungere sopra gli altri ingredienti, facendo ben attenzione a dosare oculatamente salsa e fiordilatte per evitare un risultato troppo umido o addirittura liquido.

Un paio di foglie di basilico, un filo d’olio e con l’aiuto della pala posizioniamo la pizza sulla pietra refrattaria nel forno preriscaldato e aspettiamo sia pronta.

I tempi di cottura variano in base alla temperatura, ma solitamente 5/10 minuti sono sufficienti per ottenere una pizza tradizionale come quella delle migliori pizzerie napoletane!

pizza napoletana

Diciamo che ci sto provando a portare a casa un risultato dignitoso, ad ogni modo se preferite degustare la pizza napoletana a regola d’arte, ma comodamente seduti in pizzeria, non è necessario andare per forza a Napoli.

Ormai in qualunque regione d’Italia trovate delle buonissime pizzerie napoletane.

Pensate che, in uno dei nostri viaggi fatti in Toscana, scesi dal traghetto di fronte al porto abbiamo trovato un carinissimo ristorante pizzeria dove abbiamo mangiato, anche a detta di mio marito,  un’ottima pizza Napoletana a Livorno.

Pizzeria napoletana livorno

Dunque cari amici, spero tanto che l’articolo di oggi possa tornarvi utile per cimentarvi nella realizzazione della pizza partenopea, e se al primo tentativo non dovesse andare come sperate, non desistete perché, anche i migliori pizzaioli hanno dovuto fare diverse prove prima di ottenere il risultato sperato.

Ed adesso si va ad impastare 🙂


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