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La sfilata dei turchi alla festa di San Vito di Avigliano
Le origini del corteo storico risalgono ad antiche leggende, tramandante verbalmente dai ricordi e dai racconti degli anziani e successivamente trascritte da Vincenzo Claps in una delle sue opere. Secondo la leggenda i primi abitanti di Avigliano sono stati un gruppo di marinai che nell’ VIII secolo giunsero dall’Oriente, trovando rifugio in queste terre, a seguito della perdita della propria nave da combattimento. In occasione della festa, ogni anno si riproponeva l’episodio della perdita della nave, come simbolo sacro, al centro della nave veniva montato un castello a cupola.
La nave dal 2012 viene trainata non più dai saraceni ma dal popolo aviglianese in costume tradizionale, per rappresentare la riconquista del Santo di cui gli “infedeli” si erano impossessati. Il corteo vede avanzare gli uomini armati di valestre e “parrocc” (armature tipiche), le donne affiancarli con le forche, ripetendo i seguenti versi:
“E versiamo il nostro sangue che gloria non ci manca,
con il sangue e il sudore noi cacciamo l’invasore”.
A capo della nave c’è un monaco francescano, Fra’ Andrea Lorusso, che incita il popolo a combattere e si sfida in un duello con il generale saraceno. La nave viene trasportata per le strade del paese, ogni anno la manifestazione rivive nel rispetto del sentimento popolare.
Anna Lucia